Gli Artigiani dell’Abbigliamento di Macerata visitano Brunello Cucinelli
A fine maggio una delegazione di artigiani di Confartigianato Imprese Macerata si è recata a Solomeo per visitare l’azienda di Brunello Cucinelli, uno degli emblemi, oggi, del “vero made in Italy” nel mondo. Un’azienda che in 35 anni di vita ha fatto sempre del “tutto fatto in Italia” la sua peculiarità. Vediamone in breve la storia.
La nascita dell’azienda risale al 1978 quando Cucinelli, intuendo che il cashmere colorato avrebbe potuto rappresentare un’importante innovazione (fino ad allora il cashmere era infatti prodotto esclusivamente nei colori naturali), costituisce a Ellera di Corciano, in provincia di Perugia, la prima società attiva in questo specifico settore. Pochi anni più tardi la sede della società viene trasferita nel castello trecentesco di Solomeo, piccolo borgo nella provincia di Perugia, acquistato nel 1985 da Cucinelli e da lui stesso fatto restaurare. Da allora il borgo di Solomeo diviene uno dei tratti distintivi dell’attività e della stessa impresa, tanto che lo stemma del borgo e l’immagine del castello vengono rappresentati nel marchio Brunello Cucinelli e ne diventano il segno caratterizzante.
A partire dalla seconda metà degli anni ottanta si assiste a un ampliamento dell’offerta di prodotti per la clientela ed all’ingresso in alcuni dei principali mercati esteri grazie allo sviluppo del canale di distribuzione wholesale multimarca. Un primo ampliamento dell’offerta prodotto si realizza a metà degli anni Ottanta quando Brunello Cucinelli acquista una partecipazione in Rivamonti, società specializzata nella creazione e produzione di maglieria in lana i cui prodotti verranno poi arricchiti con l’inserimento di seta e fili in cashmere, andandosi così ad affiancare alla linea “Brunello Cucinelli”. Per favorire l’espansione internazionale della vendita dei capi di maglieria prodotti dalla Brunello Cucinelli, a fine 1986 viene costituita la Brunello Cucinelli USA Inc., come rivenditore all’ingrosso e importatore negli Stati Uniti d’America di capi in cashmere. Agli inizi degli anni Novanta Brunello Cucinelli entra in Gunex, affiancando così alla maglieria in cashmere a marchio Brunello Cucinelli ed alla maglieria in lana a marchio Rivamonti, i pantaloni e le gonne per donna a marchio Gunex.
Nel 1994 viene lanciata la prima collezione uomo a marchio Brunello Cucinelli e viene aperto il primo negozio monomarca a Porto Cervo. È agli inizi degli anni Duemila che si definisce la creazione di un’offerta prodotto di tipo total look: pur restando l’attività incentrata sulla produzione di maglieria in cashmere, si sviluppano competenze interne per la realizzazione di nuovi prodotti (come camicie per uomo e per donna ed accessori come sciarpe) allo scopo di completare le collezioni dei capi in maglieria, senza concedere a terzi licenze per l’uso dei propri marchi.
A partire dal 2005 la strategia di sviluppo dell’attività si concentra sull’apertura di negozi monomarca sia in franchising sia gestiti direttamente (DOS), in Italia e all’estero. In particolare, i negozi che vengono aperti si trovano nelle vie più prestigiose delle principali città italiane e straniere e in alcune delle località resort più esclusive: tra i negozi monomarca gestiti direttamente si annoverano quelli di Milano, Parigi, New York, Miami, Madrid, Capri, St. Moritz e tra quelli gestiti in franchising i negozi di Londra, Tokyo, Mosca, S. Pietroburgo, Sylt., Cortina, Saint Tropez. Con la presentazione della collezione autunno/inverno 2011/2012 il marchio Rivamonti e il marchio Gunex cessano di essere utilizzati e l’intera offerta del Gruppo resta così rappresentata da un unico marchio, “Brunello Cucinelli”.
Cucinelli ancora oggi, ogni anno, si reca di persona in Mongolia per scegliere direttamente la migliore qualità di fiocco di cashmere, che viene poi lavorato integralmente nei laboratori di Solomeo da esperte mani italiane.
Ciò che ha reso grande, e per certi versi unica, l’impresa Cucinelli, oltre il rispetto della tradizione nella prospettiva dell’innovazione, è sicuramente la struttura aziendale: un ambiente di lavoro chiaramente “sui generis”, con mense aziendali che ancora servono pietanze preparate nella mattinata stessa dalle massaie di Solomeo con prodotti locali e secondo la tradizione umbra, proprio come se si fosse a casa propria, con un’organizzazione del lavoro il cui punto di riferimento è rappresentato dal bene comune, dove l’uomo che vi lavora è veramente al centro del processo produttivo.
Insomma, un modello d’impresa sociale da studiare e, possibilmente, da emulare.