LE ATTIVITA’ INTERNAZIONALI DELLE IMPRESE
Cosa significa essere un’impresa internazionale?
In cosa consiste l’internazionalizzazione?
L’argomento relativo all’internazionalizzazione di una impresa è quanto mai vasto e variegato.
Se lasciamo da parte le attività relative a pagamenti, trasporti, contrattualistica, aspetti fiscali, tutela della proprietà individuale – giusto per fare alcuni esempi – e ci limitiamo agli aspetti di marketing….beh, fare chiarezza è quanto mai utile.
Innanzi tutto possiamo distinguere fra internazionalizzazione attiva (vedo i mercati esteri come sbocco per i miei prodotti e servizi) e passiva (acquisto prodotti e parti componenti all’estero per alimentare la mia supply chain).
Ed a seconda che i mercati esteri li serva dalla mia casa madre o li possa presidiare sul posto possiamo parlare di internazionalizzazione leggera o profonda.
Ma le classificazioni riguardano anche le imprese.
Ad esempio, quand’è che un’azienda si definisce internazionale o multinazionale?
L’impresa internazionale è quella che vende in più mercati, mantenendo nel Paese di origine l’attività produttiva, senza differenziare troppo i propri prodotti salvo qualche lieve adattamento. Al contrario l’impresa multinazionale è quella che tende ad adattarsi alle diversità fra i vari mercati, sfruttando quanto più possibile gli elementi di uniformità per creare economie di scala e generare vantaggi competitivi.
Il massimo livello di espansione verso l’estero si ottiene con l’impresa globale, che considera i mercati mondiali come un unico grande mercato, al quale cerca di imporre una propria strategia di marketing.
Anche questo argomento, oltre agli altri affrontati con le precedenti newsletter, ci fà capire che l’internazionalizzazione ha molteplici facce e aspetti e non è un argomento che si può definire “semplice” a priori.
Non si tratta, infatti, solo di vendere all’estero….
Anzi a ben guardare le strategie internazionali di un’azienda possono essere relative alla esportazione diretta o indiretta, un’attività comunque riconducibile alla vendita propriamente detta, possono riguardare contratti di produzione, con i quali faccio produrre in un Paese straniero.
Possono fare riferimento a contratti di licenza, spesso usati nel mondo della moda, oppure essere ricondotte ad attività di assemblaggio svolte da un partner straniero che poi provvederà anche alla distribuzione e alla commercializzazione.
Forme più complesse di internazionalizzazione sono costituite dal franchising e dalle alleanze strategiche per la costituzione di joint ventures.
In ogni caso, prima di affrontare qualsiasi forma di espansione all’estero, è bene considerare che ogni mercato è governato da forze e dinamiche particolari, che in alcuni casi possono essere omogenee, ma – nella maggior parte delle situazioni – variano e sono specifiche da Paese a Paese.
Quindi l’azienda che intende operare nei mercati internazionali, dalla forma di strategia più semplice a quella più complessa, deve tenere in considerazione quattro aspetti fondamentali:
-Cambiamento:
Non posso pensare di internazionalizzare la mia azienda se non avvio un percorso di cambiamento interno, sia a livello organizzativo che di apertura mentale verso scenari nuovi ed estremamente variabili.
-Complessità:
Affrontare i mercati internazionali vuol dire affrontare situazioni complesse, che richiedono una rapida capacità di adattamento e un’ancor più rapida capacità di soluzione delle problematiche che si incontrano.
-Competizione:
Uscire dai confini nazionali significa incontrare un livello di concorrenza superiore da un punto di vista numerico, a meno che non si sia la prima azienda – c.d. first mover – a muoversi in un dato mercato.
Oltre alla presenza di concorrenti all’estero dovrò anche tenere conto del loro livello qualitativo, per essere certo di offrire un prodotto/servizio in grado di competere adeguatamente.
-Coscienza:
È un aspetto che riguarda solo le aziende che delocalizzano in un Paese straniero e fà riferimento alla necessità di evitare qualsiasi forma di sfruttamento del lavoro locale e dell’ambiente.
Un’attenta analisi di questi quattro aspetti permette all’azienda di definire le strategie più opportune per operare all’estero, compatibilmente con i potenziali del mercato ed i risultati che si intende raggiungere.
E per capire ancora meglio quali sono le caratteristiche necessarie per garantire il proprio sviluppo in Paesi stranieri, il prossimo appuntamento sarà dedicato ai fattori di
successo dell’internazionalizzazione.
© 2013 – Alessandro Barulli
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