RILEVAZIONE 2014 SU MANIFATTURIERO ED EXPORT NELLE MARCHE
Nel 2014 nelle Marche il valore delle esportazioni manifatturiere dei settori a maggior concentrazione di micro e piccole imprese ha raggiunto quota 4.406 milioni di euro. Nel corso dell’anno esse sono diminuite del 1,1% (- 48,6 milioni), dinamica in controtendenza rispetto alla media nazionale (+ 3,5). Pesa il calo della domanda della Russia per l’alta esposizione della nostra regione su questo mercato: nel 2014 l’export marchigiano di MPI in Russia è sceso di 107,2 milioni di euro! Ricordiamo che, nelle Marche, sono 14.025 le imprese artigiane manifatturiere ed in esse trovano occupazione 57.243 addetti.
Per quanto riguarda la provincia di Macerata le imprese artigiane manifatturiere sono 3.326, il 23,7% del totale regionale, al 1° posto tra le province marchigiane per quota, con un numero di addetti pari a 14.294. Più di un terzo delle esportazioni manifatturiere del maceratese è relativo ad “articoli in pelle e simili” (37%), con un fatturato pari a 628,8 milioni di euro: le vendite di tali prodotti sono però diminuite rispetto al 2013 di 16,3 milioni di euro (-2,5%). Seguono poi le “esportazioni di macchinari ed apparecchiature nca” con l’8,8% delle esportazioni manifatturiere complessive della provincia, 150,4 milioni di euro di fatturato, cresciute di 16,5 milioni di euro (pari al +12,3%), le “apparecchiature elettriche e le apparecchiature per uso domestico non elettriche” con l’8,6%, fatturato di 146,6 milioni di euro, diminuite di 5,4 milioni di euro (-3,5%), gli “articoli di abbigliamento” con l’8,2%, totale fatturato di 139,4 milioni di euro, diminuiti di 11,4 milioni di euro (-7,6%), i “prodotti chimici” con il 7,1%, 121,5 milioni di fatturato, diminuiti dello 0,3%, gli “articoli in gomma e materie plastiche” con il 6,6%, diminuiti del 3,1%, i “prodotti di altre industrie manifatturiere” con il 5,6%, 96 milioni di fatturato (4,1 milioni in più sul 2013), i “prodotti in metallo” con il 4,8%, 82,4 milioni di fatturato (+ 8 milioni sull’anno precedente), i “mobili” , 4,2%, con 72,1 milioni (incremento di 6,9 milioni di euro sul 2013), i “computer e prodotti di elettronica, ottica, di misurazione e orologi”, 2,7% e con un fatturato di 45,3 milioni di euro, 2,1 in più sull’anno precedente. Circa i mercati di destinazione, nel 2014 i primi cinque sono risultati la Germania con il 9,5%, fatturato di 162,3 milioni di euro, la Francia con l’ 8,5%, fatturato di 145,3 milioni di euro, la Russia con il 6,3%, fatturato di 107,1 milioni di euro, la Romania con il 6,2%, fatturato pari a 105,8 milioni di euro ed ilRegno Unito con il 6,1%, fatturato di 105,2 milioni di euro; di essi, rispetto al 2013, sono cresciuti solo la Germania (+ 8,1 milioni di euro) e la Romania (+ 7,4 milioni di euro) mentre hanno mostrato una diminuzione il Regno Unito (-0,8 milioni di euro), la Francia (- 20,1 milioni di euro) e, soprattutto, la Russia (- 25,4 milioni). Al netto della diminuzione delle esportazioni manifatturiere della provincia di Macerata in Russia, si sarebbe registrato un incremento di 26,3 milioni di euro. La nostra regione è, infatti, tra le regioni italiane, la più esposta al mercato russo e la provincia di Macerata si colloca all’8° posto in Italia, tra le province, per esposizione a tale mercato. La competitività dei nostri prodotti, oltre all’effetto delle sanzioni (prevalentemente concentrata sui prodotti agroalimentari), è penalizzata dalla bassa domanda interna del mercato russo, dal basso prezzo del petrolio e dalla imponente svalutazione del tasso di cambio euro/rublo.
Questi dati – commenta il Presidente Provinciale di Confartigianato Imprese Macerata Renzo Leonori – confermano che le nostre micro e piccole imprese sanno conquistare i mercati esteri soprattutto con l’alta qualità del “made in Italy”. Lusinghieri sono infatti i dati riferibili alla nostra provincia, anche se paghiamo pesantemente, soprattutto nell’alimentare e nel calzaturiero, le conseguenze della crisi russa. Anche grazie alle nuove tecnologie ed al supporto fornito in questi anni da enti ed istituzioni quali Associazioni di categoria, I.C.E. e Camera di Commercio, le piccole aziende riescono oggi più facilmente a superare limiti e vincoli, diventando così sempre più imprese globali. Ma dobbiamo fare di più per preservare questo nostro modello produttivo: è necessario offrire ai piccoli imprenditori validi strumenti per aggregarsi ed implementare gli aiuti in mezzi e conoscenze da parte delle istituzioni. Solo così potremo continuare a portare nel mondo l’eccellenza della manifattura italiana.
UFFICIO STAMPA CONFARTIGIANATO IMPRESE MACERATA