Stefano Verdini: La vita è un gioco di addizione
Il laboratorio di Stefano è nel retro di un negozio situato in via Manlio Zincone a Macerata: entro nella bottega, tra vetrine, bacheche multicolore, velluti e materiali preziosi. “Stefano quanto ti senti artigiano e quanto artista?” La domanda sorge spontanea!
“Beh” risponde Stefano “il lavoro creativo resta oggi spesso invenduto- il lavoro c’è ma più che altro facciamo i riparatori; potersi esprimere creativamente attraverso il lavoro è una soddisfazione diversa!”
E continua dicendo: “Le giovani generazioni hanno perso la cultura dell’oggetto artigianale. E’ vero che c’è crisi ma è anche vero che spesso i soldi vengono spesi male. La nostra generazione aveva una mentalità diversa, per noi era buono distinguerci dal gruppo- mentre oggi si punta all’omologazione; per farti un esempio: quanti ragazzini hanno l’Iphone? E lo sai quanto costa?”
Stefano ci mostra l’immagine di un anello molto originale, costituito da una perla e da una corolla di brillanti, e racconta che di solito lui lavora improvvisando, senza un progetto steso a priori. Un po’ un artista contemporaneo!
Ci mostra alcune collane, costruite con pietre dalle forme e dai colori sgargianti. Piccole sculture che lui stesso definisce: “giochi di addizione”.
Nel laboratorio c’è anche un anello molto particolare, un abbinamento di ametista e struttura in oro giallo: la caratteristica di questo oggetto è quella di essere nato come riutilizzo di pezzi di altre lavorazioni!
Ogni pezzo nel negozio di Stefano porta la traccia del suo modo di lavorare; questo è il pregio degli oggetti artigianali, rivelano la mano del creatore!